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Lo scaldabagno a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria è una soluzione che sta incontrando sempre più il favore dell’utenza privata sensibile ai consumi energetici e ai costi in bolletta.

Ma che cos’è di preciso uno scaldabagno in pompa di calore e come funziona? In quali situazioni è conveniente sceglierlo e in quali no? Quali sono i suoi vantaggi e le eventuali criticità?

Con questa guida sullo scaldabagno a pompa di calore risponderemo a tutti i tuoi dubbi e domande. Ma prima di proseguire… è importante fare una piccola premessa.

Lo chiamiamo scaldabagno a pompa di calore per abitudine, poiché tradizionalmente questo apparecchio viene installato nel bagno, ma il termine più corretto per definirlo sarebbe scaldacqua a pompa di calore.

il suo ruolo è infatti quello di produrre acqua calda sanitaria (in seguito A.C.S.) da destinare all’impianto idraulico per usi sanitari (bagno, doccia, cucina).

Nell’articolo useremo alternativamente i termini scaldabagno a pompa di calore, scaldacqua a pompa di calore o boiler in pompa di calore perché non conosciamo quale sia quello che tu preferisci… l’importante è che ti sia chiaro che, qualunque nome dei tre che useremo, esso si riferisce sempre al medesimo apparecchio.

Chiarito questo punto, passiamo ad analizzare che cosa contraddistingue uno scaldacqua a pompa di calore, i suoi vantaggi per la produzione di A.C.S. e l’impatto ambientale che provvede a fornire: e in generale tutto quello che c’è da sapere su questo innovativo sistema.

Indice degli argomenti (Clicca per saltare al capitolo che ti interessa)

Che cos’è uno scaldabagno a pompa di calore

Fino a qualche anno fa, per produrre acqua calda sanitaria si poteva optare per due soluzioni:

  • Scaldabagno a gas: sistema più comune per produrre acqua calda ad uso sanitario ed alimentato principalmente a gas metano, butano o GPL;
  • Boiler elettrico: scaldabagno per la produzione di A.C.S. alimentato da corrente elettrica.

Ora, con gli scaldabagni a pompa di calore, c’è n’è una terza, di opzione, che secondo noi, rappresenta il miglior compromesso, questo perché gli scaldabagni a pompa di calore sono dei boiler composti da un serbatoio di accumulo e da un sistema a pompa di calore che sfrutta l’energia termica dell’aria per riscaldare l’acqua e si differenziano proprio per via dell’impiego di una pompa di calore aria-acqua, la quale, tramite l’energia elettrica, recupera energia dall’aria esterna e la utilizza per riscaldare l’acqua contenuta nei tuoi termosifoni o alimentare la serpentina del tuo riscaldamento a pavimento, il tutto senza consumo di gas.

Ma se serve l’energia elettrica, allora perché non scegliere al loro posto un classico boiler elettrico per l’acqua calda sanitaria, potresti chiederti?

La risposta è semplice: per alimentare un boiler a pompa di calore serve meno energia elettrica di quella necessaria per alimentare un boiler elettrico tradizionale – uno scaldabagno a pompa di calore usa, su un totale di 100, solo il 30% dalla rete elettrica, il che lo rende più conveniente sia di uno scaldabagno a gas sia di un tradizionale boiler elettrico. E a dirlo non siamo solo noi di Cosmogas, ma il “Regolamento UE sull’etichettatura energetica”, che classifica lo scaldabagno con pompa di calore come la tecnologia più efficiente per la produzione di acqua calda sanitaria, N.d.R.

Come funziona uno scaldabagno a pompa di calore

Ora sai che gli scaldabagni a pompa di calore sono dei boiler composti da un serbatoio di accumulo e da una pompa di calore che sfrutta l’energia termica dell’aria per riscaldare l’acqua.

Ma come funzionano nel dettaglio?

Per scoprirlo, devi comprendere il meccanismo alla base della pompa di calore.

Come abbiamo già detto, la pompa di calore funziona prelevando calore dall’esterno.

La macchina riesce a fare tutto questo grazie all’evaporatore, cioè uno scambiatore di calore che assorbe calore dall’ambiente esterno per trasferirlo all’ambiente interno.

Tramite questo meccanismo, l’aria viene convogliata in uno scambiatore, dove, il calore presente nell’aria viene letteralmente “attirato” dal freddo generato dal fluido refrigerante, così da “sottrarlo” all’ambiente.

Il calore “catturato” in questo modo non è a una temperatura sufficiente per riscaldare l’acqua sanitaria da destinare all’impianto di una casa. La sua temperatura deve essere alzata ulteriormente.

Questo è compito proprio della pompa di calore, che grazie al particolare comportamento del liquido refrigerante presente all’interno del suo circuito, può vaporizzare anche a basse temperature.

Dopo aver assorbito il calore dall’aria esterna, il liquido arriva infatti a ebollizione, generando vapore.

Esso viene poi indirizzato verso un compressore, che comprimendo il liquido, innalza ulteriormente la temperatura del sistema.

Anche solo a sommi capi, il funzionamento di uno scaldacqua a pompa di calore mette in luce le enormi potenzialità di questo sistema.

Tuttavia, affinché avvenga lo scambio di calore tra aria e circuito necessario per far funzionare l’intero sistema, è importante che ci sia una differenza termica tra ambiente esterno e ambiente interno.

Per questo bisogna valutare attentamente dove installare uno scaldacqua a pompa di calore, prendendo in considerazione le condizioni climatiche e le caratteristiche del luogo in cui avverrà l’installazione.

Dove installare uno scaldabagno a pompa di calore: clima e posizionamento

Poco fa abbiamo detto che la temperatura esterna influisce molto sull’efficienza della pompa di calore, che è il sistema sul quale si basa uno scaldabagno a pompa di calore, questo perché, con un clima esterno molto rigido, le pompe di calore non riescono a lavorare al massimo delle loro potenzialità.

Tuttavia, in Italia, si tratta di un problema trascurabile. Nella Penisola, il clima è piuttosto temperato, quindi, a parte alcune zone di montagna, la scelta di uno scaldabagno a pompa di calore è spesso una scelta azzeccata e senza problemi.

In ogni caso, se vivi in una località con inverni molto freddi in cui le temperature scendono facilmente sotto lo zero, dovrai controllare i seguenti parametri dello scaldabagno a pompa di calore per avere la certezza di fare una scelta conveniente:

  • il valore minimo della temperatura esterna entro cui la pompa di calore riesce a scaldare A.C.S. in modo efficiente;
  • la resa di una pompa di calore aria-acqua – espressa tramite il COP (Coefficiente di Prestazione) e calcolata in condizioni 2°C/55°C, dove i 2°C sono la temperatura media esterna e i 55°C la temperatura dell’acqua calda sanitaria. Il COP medio di uno scaldabagno efficiente deve essere almeno superiore a 2,6 o 3.

Ma le condizioni climatiche possono influenzare anche la scelta della fonte energetica da cui la pompa di calore può attingere e di conseguenza, il luogo dove installare lo scaldabagno a pompa di calore.

Laddove gli inverni sono molto rigidi, è consigliabile installare lo scaldacqua a pompa di calore in locali interni, da cui sarà sottratto calore beneficiando di temperature costanti nel tempo.

In questo caso, l’installazione del boiler in pompa di calore può essere effettuata in:

  • locali non climatizzati – rappresentano la scelta ideale, soprattutto se si tratta di locali tecnici riscaldati indirettamente. Se si tratta di ambienti molto caldi (situazione che si presenta spesso in contesti commerciali e industriali), la pompa di calore aiuta a rinfrescare l’ambiente, assorbendo il calore in eccesso;
  • locali climatizzati – da prendere in considerazione solo se non sono a disposizione ambienti non climatizzati in cui installare la macchina. Lo scaldacqua a pompa di calore rende infatti l’ambiente circostante più fresco, richiedendo quindi più energia per riscaldarlo, gravando sui consumi;
  • locali con sistemi di ventilazione meccanica controllata – si tratta di un’altra scelta intelligente, in quanto permette di recuperare il calore presente nell’aria espulsa tramite i sistemi di ventilazione per far funzionare lo scaldacqua a pompa di calore, ottimizzando ulteriormente i consumi energetici.

Che si scelga di ricorrere a locali tecnici climatizzati o meno, l’importante è installare il boiler a pompa di calore in un ambiente che abbia le seguenti caratteristiche:

  • volume di almeno 25-30 metri cubi;
  • altezza del locale pari a 2,30 – 2,50 metri;
  • temperatura ambientale compresa tra 7°C e 35°C;
  • presenza nel locale di portata d’aria sufficiente a far funzionare il sistema e vicino agli elettrodomestici o ai
  • sanitari che devono prelevare acqua calda, così da disperdere meno calore;
  • assenza di luce solare diretta e altre fonti di calore;
  • spazio libero sufficiente intorno all’apparecchio per manutenzione.

Altri aspetti da considerare sul dove installare uno scaldabagno a pompa di calore

Non solo il clima, ma anche le caratteristiche dell’edificio e le necessità di impiego di A.C.S. influenzano la scelta di dove installare un boiler a pompa di calore.

Questo macchinario è infatti piuttosto ingombrante, soprattutto considerando che ha sempre bisogno di un serbatoio di accumulo in cui stoccare A.C.S..

In un appartamento o una piccola casa monofamiliare, ad esempio, puoi scegliere di installare uno scaldabagno murale o a pavimento di dimensioni compatte, sfruttando lo spazio a disposizione in bagno o in un altro piccolo locale.

Viceversa, in una grande struttura, come può essere una palestra o un albergo, hai bisogno di un locale tecnico adeguato perché il serbatoio di accumulo avrà dimensioni consistenti.

Questo ci porta a parlare della scelta della tipologia di scaldabagno.

Essa dipende infatti da numerosi fattori: il volume di acqua calda sanitaria necessario, il numero di persone presenti nell’edificio; l’eventuale necessità di dover fornire acqua calda sanitaria a più docce.
Tutti aspetti che influiscono sulle dimensioni del serbatoio e, di conseguenza, sullo spazio necessario per la sua installazione.

Tipologie di scaldabagni a pompa di calore

Le ​​dimensioni del serbatoio di accumulo sono un dettaglio importante da valutare nella scelta giusta tra le diverse tipologie di scaldabagni a pompa di calore.

Come forse già sai, il serbatoio di accumulo è dove viene stoccata l’acqua in attesa di essere scaldata e poi inviata ai servizi sanitari. Va da sé che maggiore è il volume del serbatoio, maggiore sarà la quantità d’acqua calda su cui contare.

In commercio esistono scaldabagni in pompa di calore di diverse capacità: i modelli più diffusi sono quelli da 50 litri a 80 litri, ma ne esistono anche fino a 100 litri, 200 litri e persino 300 litri.

Ma come si fa a capire quale capacità scegliere per il proprio scaldabagno?

Il calcolo del fabbisogno di A.C.S. per la scelta del boiler pompa di calore

In parte lo abbiamo già accennato: per capire quale scaldabagno a pompa di calore scegliere, bisogna calcolare il fabbisogno di A.C.S. in base alle caratteristiche di un edificio e alle abitudini degli utilizzatori, un tecnico valuterà parametri come:

  • temperatura di partenza dell’acqua;
  • potenza dello scaldabagno;
  • tempo medio di durata della doccia;
  • distanza in minuti tra una doccia e l’altra;
  • portata d’acqua tipica;
  • numero di persone nell’edificio;

Per farsi un’idea precisa sul fabbisogno di A.C.S., noi di Cosmogas abbiamo realizzato il software acquacalda.tech, che è uno strumento molto utile per effettuare calcoli in modo veloce e accurato.

Per semplificare il discorso e dare comunque un’idea di massima, possiamo dire che uno scaldabagno a pompa di calore da 100 litri copre le necessità di un nucleo composto da 1 o massimo 2 persone, mentre un boiler a pompa di calore di 250-300 litri è adatto all’uso famigliare, ma anche a piccole attività commerciali.

Monoblocco e split: i diversi tipi di scaldabagni pompa di calore

Gli scaldabagni a pompa di calore non si distinguono gli uni dagli altri solo in base alla capacità del loro serbatoio.

Quando si parla di tipologie di scaldacqua a pompa di calore si fa riferimento anche al tipo di sistema adottato dalla macchina, cioè:

  • Scaldacqua a pompa di calore a split – dotato di due unità, una interna ed una esterna, è ideale per chi non vuole effettuare opere murarie invasive e desidera una macchina silenziosa;
  • Scaldacqua in pompa di calore monoblocco – non è dotato di unità esterna, pertanto ha un minore impatto visivo sull’edificio, anche se risulta più rumoroso se installato internamente.

I diversi tipi di scaldabagni a pompa di calore si distinguono anche in funzione del tipo di installazione: esistono infatti scaldacqua a pompa di calore murali e boiler in pompa di calore a basamento.

Come sempre, per optare per l’una o l’altra soluzione, occorre valutare attentamente le necessità impiantistiche e gli spazi a disposizione. Vediamo come farlo.

Lo scaldabagno a pompa di calore Cosmogas AGUAMAX

AGUAmax di Cosmogas è un’ottima scelta se vuoi produrre A.C.S. in modo ecologico e risparmiare fino a un terzo di energia elettrica.

A differenza di un boiler elettrico, che sfrutta tutta l’energia elettrica che assorbe per scaldare acqua, lo scaldacqua AGUAmax impiega il calore naturalmente presente nell’aria, producendo una quantità di energia termica quasi tripla e riducendo i consumi.

AGUAmax è una soluzione pensata per essere installata internamente, soprattutto in contesti residenziali autonomi. Il suo serbatoio di 300 litri soddisfa infatti le necessità di una famiglia di 4 o 5 persone.

L’apparecchio può contare su una struttura estremamente compatta e un design elegante, adatto all’installazione nel locale caldaia, nel garage o in ogni stanza dove ci sia più calore rispetto all’esterno. Posizionandolo in questi contesti, è possibile godere di un ambiente che fornisce calore costante, aumentando l’efficienza energetica dell’apparecchio.

In più, AGUAmax è una soluzione canalizzabile.
Canalizzando l’aspirazione, potrai aspirare il calore nell’aria anche da altri ambienti, e non solo nel locale in cui hai installato l’apparecchio; una scelta che garantirà sempre la massima efficienza dello scaldabagno, e che ti permetterà di eliminare l’aria viziata dagli ambienti di casa, godendo di un ambiente più salubre.

I vantaggi però non finiscono qui. AGUAmax è infatti progettato per superare i periodi di difficoltà della pompa di calore, ad esempio il periodo invernale. Grazie a una resistenza elettrica di backup da 1500 W è possibile fornire energia elettrica “extra” per aiutare la pompa di calore a ottenere acqua calda a maggiore temperatura.

In più, AGUAmax può funzionare in combinazione con pannelli solari, pannelli fotovoltaici e/o eventuale idrostufa o a gas, fornendo un’ampia copertura delle principali esigenze impiantistiche di un edificio residenziale.

Come mantenere un boiler a pompa di calore

Per godere dell’elevata efficienza del boiler a pompa di calore è importante sottoporre la macchina ad attività di manutenzione periodica da parte di tecnici abilitati.

Soprattutto gli scaldacqua in pompa di calore con potenza compresa tra 12 kW e 100 kW, che devono essere sottoposti a un controllo dell’efficienza energetica ogni 4 anni (DPR 74/2013).

Altri interventi tecnici di controllo sono indicati nei manuali di manutenzione dello scaldabagno a pompa di calore.

Oltre a essi, è possibile effettuare semplici operazioni di pulizia periodica per mantenere sempre in buono stato il funzionamento del boiler a pompa di calore.

I principali sono:

  • Pulizia dell’evaporatore, ovvero lo scambiatore di calore a batteria alettata – questi componenti assorbono molta umidità e polveri dall’aria, compromettendo l’efficienza della macchina se non sottoposti a una pulizia periodica. L’ideale è pulirli annualmente con l’ausilio di prodotti igienizzanti;
  • Pulizia del filtro dell’acqua e dell’aria – poiché la mancanza d’acqua e l’acqua sporca possono danneggiare l’apparecchio, è importante pulire i filtri;
  • Controllo delle impostazioni – in alcune situazioni, è consigliato impostare una temperatura più bassa per diminuire il rilascio di calore e prevenire la formazione di calcare.

C’è da dire inoltre che i modelli di scaldabagni più evoluti (come AGUAmax) sono dotati anche di un sistema diagnostico integrato che segnala tramite dei codici specifici le possibili problematiche della macchina, indicando come risolvere l’errore attraverso interventi mirati di manutenzione straordinaria.

Legionella e pulizia del boiler in pompa di calore

La manutenzione e la pulizia del boiler sono importanti non solo per garantire le performance della macchina nel tempo, ma anche per scongiurare rischi per la salute.

Il boiler, e in generale gli apparecchi, possono consentire lo sviluppo di batteri, tra cui la temuta Legionella. Questo microrganismo può proliferare nell’acqua stagnante stoccata nel serbatoio di accumulo con temperature tra i 25°C e i 45°C.

Prima di allarmarsi, è bene chiarire una cosa: uno scaldabagno a pompa di calore, normalmente, viene utilizzato più volte durante il giorno, cosa che assicura sia un ricambio dell’acqua sia temperature superiori ai 45°C che impediscono la proliferazione, per l’appunto, della Legionella.

Molti modelli di scaldabagni, come ad esempio il nostro AGUAmax, sono dotati inoltre di sistemi antilegionella che rendono ancora più sicuro il loro utilizzo.

È comunque consigliato procedere con periodiche ispezioni e disinfezione del boiler, soprattutto nei casi in cui la macchina non venga utilizzata per un lungo periodo.

Quanto consuma uno scaldabagno a pompa di calore

Abbiamo già avuto modo di analizzare l’efficienza di uno scaldacqua a pompa di calore rispetto a uno scaldabagno a gas o a un boiler elettrico. Per portare ulteriori elementi utili alla comparazione, faremo un’analisi più dettagliata dei rispettivi consumi.

Come già sai, i consumi principali di uno scaldacqua a pompa di calore sono costituiti dall’impiego di energia elettrica necessaria per far funzionare il sistema della pompa di calore.

Questi consumi elettrici variano da modello a modello, ma possiamo dire che, in media, un boiler in pompa di calore da 200 litri, consuma poco più di 600 kWh in un anno.

Se consideriamo che, su per giù, il costo dell’energia elettrica nel mercato libero è 0,30€ a kWh, il costo annuo si attesta sui 180€-200€.

Si tratta di valori di molto inferiori rispetto a quelli di un boiler elettrico o di uno scaldabagno a gas.

I motivi sono intuibili: un boiler elettrico non ha nessun meccanismo che preleva calore dall’aria, quindi l’acqua sanitaria viene riscaldata solo dall’energia elettrica, arrivando a consumare fino a 3 volte di più rispetto al sistema con pompa di calore.

Un altro importante parametro per capire i benefici sui consumi di uno scaldabagno con pompa di calore è il COP, cioè il Coefficiente di Prestazione.

Lo abbiamo già nominato quando abbiamo parlato della resa di una pompa di calore aria-acqua in relazione alle temperature esterne.

Il COP misura il rapporto tra l’energia consumata e l’energia termica fornita all’ambiente. Più è alto il COP, più efficiente è una macchina.

Un COP uguale a 3 significa che assorbendo 1 kWh di corrente elettrica la macchina è in grado di fornire 3 kWh di calore all’ambiente.

Se confronti il COP degli scaldabagni a pompa di calore e dei boiler elettrici, scoprirai che il COP dei sistemi con pompa di calore è quasi sempre superiore a 2,6 o 3, mentre i tipici boiler elettrici hanno un COP massimo di circa 0,95.

Questo significa che, a parità di calore prodotto, gli scaldabagni a pompa di calore consumano sempre meno energia rispetto ai cugini elettrici.

Prestazioni e affidabilità di uno scaldabagno a pompa di calore

Abbiamo parlato di consumi e prestazioni, ma per darti un quadro completo, è giusto analizzare anche le caratteristiche di affidabilità dello scaldacqua a pompa di calore.

Potresti infatti avere dei dubbi sugli effettivi vantaggi di questo apparecchio in relazione alla disponibilità di acqua calda sanitaria e alla sua supposta rumorosità.

Come scoprirai tra poco, si tratta di dubbi che possiamo facilmente sciogliere.

Accumulo, tempi di reintegro e prestazioni del boiler a pompa di calore

Qualche paragrafo fa abbiamo parlato delle diverse dimensioni e capacità dei serbatoi di accumulo di uno scaldabagno a pompa di calore.

Per riassumere, abbiamo detto che nella scelta è importante valutare il fabbisogno di A.C.S. così da acquistare uno scaldabagno dotato del giusto serbatoio di accumulo per avere sempre a disposizione acqua calda da usare.

Se la capacità di accumulo del serbatoio non soddisfa il fabbisogno di A.C.S., il rischio di trovarsi senza acqua calda mentre si sta facendo una doccia è piuttosto concreto.

È noto che una pompa di calore non riesce infatti a produrre acqua calda sanitaria istantaneamente: motivo per cui è assolutamente necessaria la presenza di un serbatoio di accumulo abbastanza capiente da soddisfare le necessità di utilizzo di A.C.S. qualora si presentino anche in maniera importante.

Dal dimensionamento dell’accumulo dipende quindi la giusta erogazione di acqua calda e anche il tempo di recupero necessario tra una doccia e l’altra.

Facciamo un esempio pratico.

Supponiamo di possedere un serbatoio da 100 litri. Se in famiglia dobbiamo fare la doccia in 3, e a distanza ravvicinata, consumando a testa circa 50 litri di acqua, il terzo componente della famiglia rimarrà senza acqua calda disponibile, è matematico.

Egli dovrà quindi attendere che lo scaldabagno riscaldi nuova acqua.

Questo intervallo di tempo per scaldare nuova acqua si chiama in gergo tecnico tempo di reintegro.

I tempi di reintegro dipendono non solo dalla capacità di accumulo del serbatoio, ma anche dalla potenza del generatore: più esso è potente, minore è il tempo di reintegro.

Ovviamente, ci sono altri elementi che influiscono su questa tempistica: potremmo parlare anche di ricircolo, di portata d’acqua, di confronti tra potenze, ma evitiamo di scendere troppo nel tecnico, crediamo che il concetto sia chiaro.

Una cosa è importante però dire: uno scaldabagno a pompa di calore è tanto più affidabile quanto più viene progettato su misura delle necessità di un edificio e delle persone che usufruiscono di A.C.S..

Grazie alla consulenza di un tecnico, potrai avere maggiori informazioni su capacità di accumulo, tempi di reintegro, i litri al minuto necessari per una doccia o un bagno soddisfacenti, il numero di docce ravvicinate,… per essere sicuro di acquistare l’apparecchio più affidabile e giusto per le tue necessità.

Scaldabagno in pompa di calore e rumore

Passiamo ora a quello che viene comunemente considerato uno degli svantaggi principali di un boiler in pompa di calore: il supposto rumore della pompa di calore.

Le sorgenti di rumore in una pompa di calore sono due: il compressore e il ventilatore.

Insieme, queste due macchine portano a una rumorosità pari a 45 dB – poco più del tipico ronzio di un frigorifero.

Se consideriamo che lo scaldabagno con pompa di calore deve essere installato in locali tecnici appositi, quindi non abitati, appare chiaro quanto l’aspetto del rumore sia trascurabile.

Tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti che possono contribuire ulteriormente ad annullare del tutto questo piccolo “svantaggio” della pompa di calore:

  • posizionare il macchinario in una posizione non solidale con la struttura dell’edificio, così da non propagare il rumore;
  • realizzare un basamento in grado di assorbire le vibrazioni del macchinario se installato a terra;
  • scegliere un serbatoio di acqua più capiente per non dover innescare più cicli di avvio, anch’essi fonte di rumore;
  • prediligere scaldacqua a pompa di calore a split, più silenzioso rispetto ai modelli monoblocco.

Riguardo quest’ultimo punto, ti farà piacere sapere che presto lanceremo un nuovo modello di pompa di calore a split a gas R290, un refrigerante contraddistinto da un’elevata efficienza e una spiccata eco compatibilità!

Impatto ambientale di uno scaldabagno a pompa di calore

Ora che abbiamo confutato alcune delle obiezioni più comuni legate al boiler in pompa di calore, non ci resta che analizzare un altro grande vantaggio di questo apparecchio, cioè il suo basso impatto ambientale.

Come abbiamo ampiamente detto, lo scaldabagno a pompa di calore permette di:

  • abbandonare le fonti di energia fossile;
  • ridurre il consumo di energia elettrica;
  • sfruttare l’energia termica gratuita dell’aria.

Scaldabagno a pompa di calore ed emissioni di CO2

Uno dei contributi più importanti dello scaldabagno a pompa di calore per la salvaguardia dell’ambiente è la riduzione delle emissioni di CO2.

La CO2 (anidride carbonica) rientra tra i gas ad effetto climalterante, ovvero i cosiddetti gas serra che contribuiscono all’aumento dell’effetto serra e del surriscaldamento globale.

Sappiamo che i tradizionali scaldabagni a condensazione impiegano gas combustibile per il riscaldamento dell’acqua. Com’è noto, il gas è una fonte di energia fossile che, sebbene più pulita rispetto a carbone o petrolio, impatta ugualmente sull’ambiente.

La produzione di calore con gas avviene infatti attraverso la combustione, che emette sempre una certa quantità di CO2 nell’ambiente.

Per il riscaldamento dell’acqua, i boiler in pompa di calore non utilizzano il gas ma il calore proveniente dall’aria, quindi non vi è alcuna combustione. Per questo uno scaldabagno a pompa di calore contribuisce a non aumentare le emissioni di CO2.

Tuttavia, qualcuno potrebbe obiettare che l’elettricità utilizzata per far funzionare lo scaldabagno a pompa di calore è comunque prodotta da gas e altre fonti non rinnovabili. Effettivamente, l’energia elettrica che usiamo tutti i giorni nelle nostre case dipende ancora per il 38,6% da combustibili fossili (dati Eurostat). Dire dunque che la pompa di calore non produce alcun tipo di emissione corrisponde a una mezza verità.

Il problema può essere facilmente risolto collegando lo scaldabagno a pompa di calore a un impianto fotovoltaico.

Poiché lo scaldabagno in pompa di calore ha bisogno di poca energia elettrica (la nostra AGUAmax, ad esempio, assorbe solo 600 W), anche un piccolo impianto fotovoltaico è in grado di garantire la giusta quantità di energia elettrica prodotta dal sole per il funzionamento dell’intero sistema di produzione di A.C.S.: un ottimo modo per disporre per tutto l’anno di acqua calda sanitaria, prodotta in modo ecosostenibile e, tra l’altro, completamente gratuito!

Secondo l’ultimo rapporto di IEA (International Energy Agency), le pompe di calore e i macchinari che sfruttano questa tecnologia saranno fondamentali per abbattere le emissioni di gas serra, rendendo la produzione di calore più pulita, più conveniente e più sicura per il nostro futuro.

Boiler in pompa di calore e qualità dell’aria

Non solo: gli scaldabagni a pompa di calore non emettono nemmeno particolato atmosferico, inquinanti e polveri sottili, come ad esempio il temuto particolato PM10 o ancora il biossido di azoto.

Si tratta di sostanze pericolose per la salute umana: ad alte concentrazioni, le polveri sottili e le altre sostanze inquinanti peggiorano la qualità dell’aria, portando allo sviluppo di patologie respiratorie croniche, allergie, asma e altri problemi di salute.

Questi inquinanti presenti nell’aria sono per lo più il risultato della combustione di fonti fossili.

La pompa di calore, come abbiamo già sottolineato più volte, non solo non ricorre a queste fonti, ma non emette alcun tipo di emissione dannosa per la salute, per questo contribuisce a non peggiorare la qualità dell’aria e l’inquinamento ambientale, soprattutto nei centri urbani.

Compatibilità dello scaldabagno a pompa di calore con fonti di energia rinnovabile

Oggi è possibile produrre e autoprodurre energia elettrica sfruttando le tecnologie degli impianti fotovoltaici e delle turbine eoliche.

Questi impianti si integrano bene con la pompa di calore dello scaldabagno.

Lo scaldacqua a pompa di calore può ricorrere sia al calore dell’aria sia all’energia elettrica prodotta grazie al sole (fotovoltaico) e al vento (eolico), facendoti risparmiare ulteriormente sui consumi.

Questo abbinamento ha chiari vantaggi economici, in quanto permette di fare a meno dell’acquisto dell’energia elettrica, perché questa viene prodotta in autonomia dall’impianto fotovoltaico, abbattendo i costi in bolletta.

Il nostro scaldabagno AGUAmax è stato progettato appositamente per l’integrazione con impianti fotovoltaici grazie alla funzione FV LINK, che permette di massimizzare l’autoconsumo di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile.

Dialogando con l’impianto fotovoltaico, la funzione permette di innalzare il setpoint della pompa di calore per sfruttare un eventuale surplus di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico, permettendo così di accumulare acqua calda ad uso sanitario e di utilizzarla nei momenti di maggior richiesta termica.

Scaldabagno a pompa di calore e impianto eolico

L’eolico è il sistema che, grazie a delle speciali turbine, trasforma la forza del vento in elettricità: l’energia cinetica (ovvero il movimento) delle pale eoliche genera corrente elettrica da usare per alimentare le utenze di un edificio.

Nei territori che soddisfano i requisiti di ventosità è oggi possibile installare delle microturbine eoliche per produrre da sé energia elettrica.

Questa energia, ancora una volta pulita e gratuita, potrà quindi andare in supporto al boiler in pompa di calore, contribuendo all’abbattimento dei consumi energetici.

Scaldabagno a pompa di calore e solare termico

Finora abbiamo analizzato le possibilità di integrazione dello scaldabagno in pompa di calore con altri sistemi green per la produzione di energia elettrica.

Ma c’è un’altra fonte di energia integrabile con la pompa di calore dello scaldabagno, ed è il solare termico.

La tecnologia di un impianto solare termico si basa sui pannelli solari: costituiti da una speciale tecnologia, i pannelli incamerano il calore del sole, fornendo energia termica per produzione sanitaria o integrazione al riscaldamento dell’edificio

Unire pannelli solari e scaldabagno a pompa di calore permette quindi di avere a disposizione due fonti di calore gratuite e pulite.

Si tratta di fatto di un sistema ibrido tra scaldabagno a pompa di calore e solare termico che, a seconda delle necessità, dà la priorità alla fonte energetica più conveniente.

Se c’è poco sole, ad esempio, il sistema sfrutterà la pompa di calore; viceversa, in presenza di un buon irraggiamento, la pompa di calore cederà il passo ai pannelli solari, facendo risparmiare sui consumi di elettricità.

Questo è esattamente quello che succede integrando il nostro scaldabagno AGUAmax al solare termico.

Non c’è più nessun dubbio, quindi: lo scaldabagno con pompa di calore rappresenta davvero una scelta conveniente e che guarda al futuro.

L’abbattimento dei costi energetici, così come l’elevata efficienza, la facile manutenzione, la complessiva affidabilità del sistema (specie se ben progettato per soddisfare il fabbisogno di A.C.S.), nonché il rendimento maggiore rispetto a qualsiasi altro scaldabagno a gas o elettrico, sono tutti plus di una tecnologia che si presta a diventare sempre più conveniente e importante per la tutela ambientale.



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